Valpolicella: il sol levante dei grandi rossi.
La realtà vitivinicola della Valpolicella è certamente conosciuta per il Recioto, l’Amarone e per il Ripasso, vini apprezzati a livello internazionale ed in espansione anche nel mercato asiatico. I tre vini condividono la base di uve con cui vengono prodotti (in primis Corvina, Corvinone, Rondinella) e l’appassimento dei grappoli sui graticci, ma provengono da metodologie di cantina differenti e quindi differenti saranno le loro caratteristiche. Vediamole in sintesi. Il Recioto, la cui storia è antichissima, è in sostanza un vino dolce ottenuto arrestando la fermentazione in modo che i lieviti non possano completare la conversione degli zuccheri in alcol. Ergo, la concentrazione zuccherina rimane elevata. In qualità di grande passito, è un nettare che si sposa bene coi dolci, come crostate di frutti di bosco, pasticceria secca ed anche cioccolato, dato il titolo alcolometrico non particolarmente importante (12%). L’Amarone invece, come suggerito dal nome, nel suo processo produttivo vede il completo svolgimento degli zuccheri.
Risultato è un vino più secco (veniva detto essere un Recioto amaro, o un Recioto mancato) ma di grande potenza e sontuosità, adatto ad accompagnare pietanze importanti, saporite, come brasati, cacciagione, formaggi stagionati e momenti di meditazione. Il titolo alcolometrico si può inalzare agilmente oltre il 14%. Il Ripasso si differenzia dai primi due, intanto per essere una DOC e non una DOCG, e per un carattere "più sobrio", oltre che per un colore più tendente al rubino (il Recioto verte sul rosso granato intenso e l’Amarone ai riflessi granati, a dipendenza della maturazione). Viene prodotto a partire dal Valpolicella base, ma con un passaggio sulle vinacce appassite dell’Amarone per una ventina di giorni, cosi da arricchire la struttura e dotarsi di alcune caratteristiche proprie dell’Amarone stesso. - ©7GRAPPOLI